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In questo secondo libro di Natale si rinnova il racconto di quello che l’uomo ha sempre desiderato e cercato. L’attesa di felicità che plasma il nostro cuore e ci fa continuamente desiderare qualcosa che supera i confini, che va “oltre”, con la nascita di Gesù si incarna. L’impossibile c’è. Fin la bontà viene desiderata, raccontano le voci di queste storie, che hanno la pretesa di dir qualcosa alla nostra vita. Agnellini e lupi, bambine e tamburini, usignoli e rose, pastorelli e re. Persino gli Angeli “affittano Casa vicino alla nostra”.

La raccolta contiene leggende natalizie di H.L. Chevrillon, G.M. Noventa, racconti di A.M. Cànopi, F. Cavallari, C. Collodi, V. De Domenico, G. Deledda, G. Guareschi, A. Nanetti, R. Sawyer, M.Twain. Poesie di F. Chesterton, G. D’Annunzio, E. Dickinson, G. Gozzano, B. Pasternak. Canti natalizi tradizionali di K.K. Davis, A.M. De Liguori, J.M. Neale, M. Praetorius. Fiabe di H.C. Andersen... E una ricetta!

Le illustrazioni sono state realizzate intorno al 1922 a Vienna dagli allievi non ancora quindicenni della scuola di Disegno e Pittura per Bambini del pittore austriaco Franz Cižek.

Introduzione 
di Annalena Valenti 

25 storie d’Avvento per noi e i nostri bambini
In questo secondo libro di Natale si rinnova il racconto di quello che l’uomo ha sempre desiderato, cercato. L’attesa di felicità che plasma il nostro cuore e ci fa continuamente desiderare qualcosa che supera i confini, che va “oltre”, qualcosa di impossibile fa dire Camus a Caligola, (riportandoci l’eco di lontane proteste giovanili Siate realisti. Chiedete l’impossibile), domanda insensata, ci dicono, da non porsi, insensatezza di ragazzi che ancora chiedono uno scopo al mondo, di uomini potenti e saggi che seguono una stella e si inchinano davanti ad un bambinello, quella domanda insensata, con la nascita di Gesù, si incarna, ha un volto, musetto e guancine da baciare, diviene possibile, vicina, si rivoltò insomma tutto il Mondo. Tutte le storie del libro, così come quelle del precedente, parlano di questo rivolgimento o, come scrisse Tolkien coniando il neologismo “eucatastrofe”, buona catastrofe, un improvviso capovolgimento gioioso, ... grazia improvvisa e miracolosa. Non pareva possibile, una grazia così improvvisa che non c’è da far conto che possa ripresentarsi ma noi che abbiamo visto, bambini, signore, re, mamme, contadini, pastori non abbiamo più riposo nel petto e speriamo. E la straordinaria esistenza trova senso e scopo. Leggende, fiabe, canzoni, poesie e racconti narrano cosa successe in quella Notte, che pareva mezzogiorno, quella Notte che si inchinarono gli astri e, pur essendo pieno inverno, nacquero rose, germogli e fiori, persino il fieno secco e tosto che fu posto sotto di Te, s’ingemmò, e di fronde e fiori si rivestì. Alcune storie ci stupiscono per la delicatezza dei paragoni. Gesù come una rosellina, grappolino d’uva, astro divino, e quanti baci e bacetti ai piedini del Bambino una gioia che sbocciava nel cuore dell’inverno ed era così povera da avere i piedini nudi...

Ci sono molti animali, ma per primi vengono sempre i bambini (con qualche ragazzo ancora illuminato, e forse lo studentello scettico) e, tra il riso e il pianto, ci invitano a puntare lo sguardo su quel marchio divino che tutti noi possediamo dalla nascita. Una regalità che non è data da abiti e cose, ma viene dall’Alto. Il pastorello, l’usignolo e il piccolo tamburino creano nuove melodie quella Notte per il Bambino. Tutto è nuovo, prima non c’era, ora c’è. È qui ora. Anche il canto di un uccellino e di milioni di Angeli in coro, e la musica del bambino che non sa cosa donare: Vuoi che suoni per te il mio tamburo? e tutta la felicità è lì presente: Infine Lui mi sorrise, sorrise a me e al mio tamburo. I bambini ci fanno vedere con chiarezza ciò per cui siamo fatti. Anche in queste storie, siano esse fiabe, leggende arrivate da lontano, o storie di Natali trascorsi in famiglia, stretti al battito del cuore di un padre o durante la guerra, a Vienna con un maestro pittore o in Toscana con un vero angelo benefattore, in Sardegna sotto la neve, come in un mare bianco, pieni di paura ma pure cullati dalla speranza in Dio, o in Bretagna dove la culla di Gesù Bambino ha la forma di una barca, a Napoli e in paesi lontani, in tutte queste storie si rinnova allo stesso tempo la Promessa, la Speranza e la Certezza del miracolo che avviene la Notte di Natale. Sarà pur più schiva di un lumino, ma sempre luccica una stella sulla via per Betlemme. Saremo anche noi così paurosi in mezzo all’universo intero, allarmato da quella nuova stella... da cercare strade più facili, che non prevedano la sofferenza per piedini che sappiamo saranno inchiodati alla croce, e neppure freddo, fame, paura, guerra, morte... oppure, come i bambini che sanno, terremo alto lo sguardo e ci inginocchieremo con tamburini e agnellini, pettirossi, re potenti, scrittori, papi, neri peccatori, mamme e santi che cantano come mamme. Perché aspettiamo? L’impossibile c’è, fin la bontà viene desiderata, ci ricordano le voci di queste storie, che hanno la pretesa di dir qualcosa alla nostra vita. Non trovate mai, nella realtà, fatti o notizie come queste? Insistete, guardate meglio intorno a voi, vagliate parole e persone, e troverete che sì, anche sulla nostra terra ci sono miracoli, piccoli gobbi che vengono sanati, gli animali parlano e le stelle sorridono e si avvicinano alla terra, la pecora pascola con il leone e dal sangue nasce la vita, i bambini fanno gesti di bontà, re e pastori si piegano ai segni. Perché si rivoltò tutto il Mondo, e tutto diviene possibile, così da poter vedere, tra le vicende del mondo, quella grazia improvvisa e miracolosa che milioni e milioni di persone hanno visto, anche io. Gli Angeli affittano Casa vicino alla nostra e possiamo vedere le loro orme.  Il fatto straordinario di quella Notte, che prendiamo dal passato di un racconto e vediamo qui e ora, fatto che sembrerebbe impossibile alla ragione del mondo ma che ha plasmato la storia, e rinnova la nostra speranza, è quella Gioia che sboccia nel Cuore dell’Inverno. 


Sulle immagini di questo libro 
Le illustrazioni dei bambini di Franz Cižek 

Nel 1885 arrivò a Vienna un pittore, Franz Cižek, per studiare all’Accademia di Belle Arti. Prese alloggio da una famiglia povera. Con lui vivevano anche dei bambini che lo osservavano dipingere e disegnare. Volevano provare anche loro e Cižek mise a disposizione matite, pennelli, colori. Quei disegni arrivarono all’attenzione degli artisti della Secessione e lo stesso Klimt incoraggiò Cižek a fondare una scuola. Riuscirà solo nel 1897 ad aprire la sua primissima Classe d’Arte del Bambino. L’esperimento ebbe un tale successo che il Governo austriaco gli offrì in seguito delle aule. La Scuola di Disegno e Pittura per Bambini continuò la sua attività sino al 1938. Il metodo di lavoro stimolava la creatività artistica spontanea nei bambini e nei ragazzi, consentendo loro di esplorare liberamente le proprie idee attraverso una gamma di materiali. Cižek ha espresso una profonda ammirazione e rispetto per le opere d’arte dei bambini, considerandole espressioni della natura più pura. Oggi è considerato il pioniere dell’educazione dell’arte e il padre dell’arte creativa. Nel 1922 fu pubblicato a Vienna il libro Weihnacht, uno splendido libro di Natale con 14 litografie a colori di studenti di Cižek. Le illustrazioni presenti nel libro sono state realizzate da allievi non ancora quindicenni di Franz Cižek. Quasi nessuno di loro in seguito intraprese percorsi artistici. 


Nota di lettura alle storie e alle canzoni 
Chi mi conosce da quel che scrivo su MammaOca.com, sa che per me tutti i libri, i racconti, le fiabe e le poesie, devono essere in versione integrale, anche quelli per i bambini (trovate sul blog tutti i motivi), starà alla decisione di genitori e maestri il fatto di tagliare parti nella lettura, per difficoltà o lunghezza, secondo le valutazioni di età, luogo e momento, tenendo conto che i bambini arrivano sempre più in alto se li vogliamo sfidare, anche nella comprensione di parole azzardate. In questo libro sono presenti due racconti e un canto tradizionale un po’ lunghi, e due storie che hanno una parte più complessa delle altre. Per questo, per poter far sì che anche i bambini più piccoli ne apprezzino la bellezza, abbiamo sottolineato in corsivo le parti che valuterete se e quanto leggere loro. Alcune storie e poesie di ieri e di oggi raccontano le personali esperienze degli autori, dei loro Natali passati in famiglia, e sono precedute dall’espressione Natale a casa di... Le canzoni sono tutte in lingue diverse dall’italiano: le trovate in inglese, tedesco e c’è anche un canto tradizionale napoletano. Le ho accostate, quasi fossero poesie, per la bellezza di parole e significato. Per questo la scelta è stata quella di proporle per prima cosa in italiano e poi nella loro lingua. Nel caso di canzoni in lingua inglese, ho anche scelto di usare sempre il minuscolo all’inizio dei versi, tranne dove richiesto dalla punteggiatura. Troverete i canti e le canzoni eseguiti in linguaoriginalesulblogdiMammaOca® alla pagina“Canti e canzoni Aspettando Natale”. 

Paolo Massobrio

Annalena Valenti, nome di battaglia MammaOca, giornalista pubblicista, animatrice, autrice di libri per bambini, raccontastorie, blogger sul sito mammaoca.com, si occupa di fiabe e letteratura per l'infanzia da trent'anni. Su questi temi ha scritto centinaia di articoli, tiene corsi di formazione per bambini ed educatori, letture ad alta voce in scuole e quartieri, e anche podcast. Ha co-fondato e diretto una collana di libri per bambini e curato l'allestimento di diversi eventi culturali legati al mondo dell’infanzia. Nel 2022, con Raffaella Carnovale e Valeria De Domenico, è stata autrice del libro Aspettando Natale, edito da Comunica.

Dice l’autrice: «Scrivo di fiabe e libri per bambini da più anni, continuo a inventarmi modi espressivi nuovi per affermare la bellezza dell’esistenza e le ragioni della resistenza. Le fiabe sono molto legate infatti alla resistenza umana. Resistere fa parte del DNA della fiaba, non solo perché sopravvive alle mode letterarie che cercano di cacciarla dalla lettura ai bambini con motivazioni sempre diverse, spesso contraddittorie, e se oggi il motivo è “la fiaba spaventa i bambini perché fa vedere loro il male”, ieri era “li fa evadere dalla realtà”. Vogliamo, nel mondo in cui viviamo, rafforzare le difese dei nostri bambini? Le fiabe, quelle sopravvissute alla moda dei tempi, inventate da uomini che sapevano bene dove andare, rafforzano la nostra resistenza e la nostra umanità, per questo le raccontiamo ai bambini».